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Una pedalata cittadina riservata
ai bambini fino agli 11 anni (cioè dalle scuole materne
alle elementari), che si tiene ogni anno, la prima domenica
di maggio.
Una pedalata gioiosa, un’occasione di festa per tutti
quegli utenti deboli delle strade e delle piazze che, come
i bambini, vivono quotidianamente la città come luogo
riservato ad utenti forti (in primo luogo gli automobilisti)
per i quali la fisionomia della città assume strutture
e configurazioni funzionali ad un certo tipo di sviluppo;
nella città si costruiscono parcheggi ma non spazi
verdi, nella città si costruiscono strade dove potersi
muovere a velocità sempre più alte e non zone
30.
La filosofia e gli obiettivi
La bicicletta, oltre ad essere un’allegra occasione
di gioco per i bambini, rappresenta un importante momento
di crescita autonoma e di formazione civica, nonché una
possibilità per un percorso educativo rispettoso dell’ambiente
e dei diritti di tutti. La Fiab ha deciso di promuovere Bimbimbici®,
per riaffermare il tema della sicurezza dei più piccoli
negli spostamenti quotidiani e, in particolare, in quelli
casa-scuola. Solo se le strade sono sicure per tutti, i bambini
possono spostarsi in modo autonomo in città.
La strada e i bambini in bicicletta
Di chi è oggi la strada? Non c’è dubbio:
dei "più forti": dei camions, dei furgoni,
delle auto che sfrecciano a velocità folli, che
lasciano dietro di sé una scia di fumo tossico e
producono un frastuono assordante e un altissimo numero
di incidenti. E poi le auto, anche quando sono ferme, occupano
i bordi delle strade, le piazze, i marciapiedi, togliendo
alle persone spazi sempre più grandi. Così i
pedoni sono costretti a camminare su marciapiedi ristretti;
i ciclisti obbligati a fare la gimcana tra un’auto
e l’altra, i bambini, i più indifesi, a vivere
in questa città degli adulti che a malapena si accorgono
di loro. Tutti "utenti deboli" della strada che
subiscono i danni dell’inquinamento e corrono i rischi
più grossi per la loro incolumità e salute.
Circolare in bici è diventato difficilissimo: il
traffico dei mezzi motorizzati, convulso e sempre meno
rispettoso di regole, allontana i bambini dalle strade
e dalle piazze. Restano i "fazzoletti" delle
aree verdi, spesso così piccole ed affollate che
andare in bici diventa difficoltoso e poco divertente.
Eppure… per un bambino la bicicletta significa trascorrere
il tempo all’aria aperta, scoprire quel che c’è attorno;
acquisire sicurezza nei propri mezzi, riconquistare la
strada con tutte le sue possibilità di socializzazione;
significa divertirsi a patto di farlo in libertà e
senza doversi continuamente guardare dalle auto.
Impossibile?
No. In Paesi appena come l'Austria, la Germania o la Svizzera
tutto ciò avviene. Là ci sono corsie e piste
ciclabili protette, spazi verdi ben tenuti, zone residenziali
in cui le auto circolano a bassa velocità, percorsi
casa-scuola accuratamente studiati. La Fiab crede che tutto
ciò si possa realizzare anche in Italia.
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